Ferdinando Battaglia
- 26/10/2020 16:43:00
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In unasciuttezza lirica, che non rinuncia alla traa e non smarrisce però quellistinto celeste che guada la temporalità del vivere per approdarla sullevrive della trascendenza, la Turra di nuovo ritorna con mano ferma ai suoi consueti colori, quei pastelli che incantano lautunno, stagione spirituale sì della tristezza, nelle foglie a terra liconografismo della separazione, ma anche di quel sentimento dellesilio, che trasforma il qui e ladesso in un orizzonte aperto, in una viglilia dentro un cuore che resta "straniero" nel dove del tempo perché atteso dove lEterno di luce mai muore, perché "solo i cipressi più alti/hanno confidenza con il cielo". E tutta la poetica di questautentica e grande poetessa sarà proprio nel ricordarci con la sua produzione di Bellezza limportanza di ascendere sulle vette dello spirito, dellarte, della ragione.
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